[Angolo Tattico]

Ma io infatti non ho parlato dei problemi difensivi, quanto di quelli offensivi, che infatti hanno "sostituito" quelli difensivi della prima parte di stagione.
La famosa classifica sul numero di dibbling penso sia l'altro elemento fondamentale di questa analisi: noi creiamo solo da palle inattive o se troviamo praterie in cui lanciare i nostri giocatori in profondita'. Quando mancano questi elementi siamo obbligati a trovare soluzioni estreme che poi ci mettono a rischio difensivamente, specie contro le piccole.
Ma qualsiasi soluzione per attaccare comporta potenzialmente dei rischi difensivi, non solo l'attacco con fluidità posizionale. Da come ne parli sembra quasi che esistano modi migliori di attaccare di altri e quello sia una sorta di extrema ratio: una gerarchia buona per chi frequentai l gabbione a Livorno, con poca attinenza alla realtà

Io credo piuttosto che l'Inter attacchi principalmente e per scelta propria in modo posizionale, e in secondo luogo cerchi di sfruttare le transizioni e le palle inattive. C'è poi un altro elemento che dimentichi completamente, cioè il pressing e le riaggressioni (genenpressing) su cui sono cresciuti tantissimo nell'ultimo mese, e che ha portato un buon numero di occasioni create. L'Inter, quando vuole, è la squadra che pressa meglio in serie A oramai (il Milan è calato tantissimo quest'anno, l'Atalanta ci punta molto meno): bisognerebbe piuttosto chiedersi perché lo fanno poco contro le piccole squadre (potrebbe essere per gestire le energie visto che giocano sempre)


Per me l'Inter collettivamente gioca sempre abbastanza bene nel 2023, non ha particolari problemi nella costruzione delle occasioni e nemmeno nella difesa di reparto. Tutto questo al netto di alcuni momenti di squilibrio, come quello che hai mostrato, che in una certa misura mi sembrano fisiologici.
Piuttosto, nel 2023 l'Inter ha perso punti perché individualmente continua ad avere momenti di poca brillantezza (i gol magnati da Lautaro contro la Samp, il rosso di Skriniar contro l'Empoli, Mkhitaryan a cui si chiude la vena nell'ultimo possesso contro il Monza). Si continua a insistere su presunte questioni tattiche quando piuttosto questa è una squadra che ottiene troppo con la tattica, sopperendo alle carenze dello staff tecnico e dell' allenatore nella gestione psicofisica dei singoli
 
Ma qualsiasi soluzione per attaccare comporta potenzialmente dei rischi difensivi, non solo l'attacco con fluidità posizionale. Da come ne parli sembra quasi che esistano modi migliori di attaccare di altri e quello sia una sorta di extrema ratio: una gerarchia buona per chi frequentai l gabbione a Livorno, con poca attinenza alla realtà

Io credo piuttosto che l'Inter attacchi principalmente e per scelta propria in modo posizionale, e in secondo luogo cerchi di sfruttare le transizioni e le palle inattive. C'è poi un altro elemento che dimentichi completamente, cioè il pressing e le riaggressioni (genenpressing) su cui sono cresciuti tantissimo nell'ultimo mese, e che ha portato un buon numero di occasioni create. L'Inter, quando vuole, è la squadra che pressa meglio in serie A oramai (il Milan è calato tantissimo quest'anno, l'Atalanta ci punta molto meno): bisognerebbe piuttosto chiedersi perché lo fanno poco contro le piccole squadre (potrebbe essere per gestire le energie visto che giocano sempre)


Per me l'Inter collettivamente gioca sempre abbastanza bene nel 2023, non ha particolari problemi nella costruzione delle occasioni e nemmeno nella difesa di reparto. Tutto questo al netto di alcuni momenti di squilibrio, come quello che hai mostrato, che in una certa misura mi sembrano fisiologici.
Piuttosto, nel 2023 l'Inter ha perso punti perché individualmente continua ad avere momenti di poca brillantezza (i gol magnati da Lautaro contro la Samp, il rosso di Skriniar contro l'Empoli, Mkhitaryan a cui si chiude la vena nell'ultimo possesso contro il Monza). Si continua a insistere su presunte questioni tattiche quando piuttosto questa è una squadra che ottiene troppo con la tattica, sopperendo alle carenze dello staff tecnico e dell' allenatore nella gestione psicofisica dei singoli
Io penso che sia appunto proprio il problema tecnico ad esacerbare quello tattico : la mancanza di giocatori in grado di creare superiorità individualmente fa sì che il coach porti all'estremo il bisogno di generare spazi. La cosa, imho, mal si concilia con l'intrgrqlismo del mister che non permette letture del match più complesse rispetto al "tutti in avanti" e "tutti indietro". Trovo lampante da questo punto di vista la genesi del gol subito postato prima: seppure in vantaggio, non riuscendo a costruire azioni a ritmi bassi, siamo riusciti a subire gol in contropiede in quanto per cercare il secondo ci siamo esposti in maniera non sense a fine primo tempo.
 
Io penso che sia appunto proprio il problema tecnico ad esacerbare quello tattico : la mancanza di giocatori in grado di creare superiorità individualmente fa sì che il coach porti all'estremo il bisogno di generare spazi
Ma Inzaghi non porta all'estremo nulla, fa un normale gioco di posizione come si vede da dieci anni in tutta Europa a ogni livello. Ok che qui all' Inter storicamente (fino al Mancini bis) siamo stati un feudo di catenacciari che puntavano tutto sulle individualità, e quindi questa filosofia può sembrare" estrema"... Però in assoluto non c'è davvero nulla di estremo, la maggior parte delle squadre importanti in Europa gioca di base usando soluzioni simili (alcune davvero decisamente più estreme) per disordinare lo schieramento avversario. E si accolla i rischi connessi

Il dribbling in isolamento è espressione delle idee più prudenti viste qua in Italia, la scuola di Guardiola (e prima ancora Crujff) invece innesta la giocata individuale sopra pattern collettivi finalizzati alla creazione di spazi e duelli favorevoli

Se avessimo giocatori più tecnici e abili nel dribbling giocheremmo uguale, ci sarebbe semplicemente più efficenza su certi aspetti, e meno efficienza su altri (banalmente non avremmo una squadra così forte atleticamente e fisicamente, con tutto quello che ne consegue)


Ripeto, non trasformiamo il dribbling di per sé nel sacro Graal e il gioco di posizione nell'alternativa "estrema" a cui è "costretto" chi non sa dribblare
 
Ma Inzaghi non porta all'estremo nulla, fa un normale gioco di posizione come si vede da dieci anni in tutta Europa a ogni livello. Ok che qui all' Inter storicamente (fino al Mancini bis) siamo stati un feudo di catenacciari che puntavano tutto sulle individualità, e quindi questa filosofia può sembrare" estrema"... Però in assoluto non c'è davvero nulla di estremo, la maggior parte delle squadre importanti in Europa gioca di base usando soluzioni simili (alcune davvero decisamente più estreme) per disordinare lo schieramento avversario. E si accolla i rischi connessi

Il dribbling in isolamento è espressione delle idee più prudenti viste qua in Italia, la scuola di Guardiola (e prima ancora Crujff) invece innesta la giocata individuale sopra pattern collettivi finalizzati alla creazione di spazi e duelli favorevoli

Se avessimo giocatori più tecnici e abili nel dribbling giocheremmo uguale, ci sarebbe semplicemente più efficenza su certi aspetti, e meno efficienza su altri (banalmente non avremmo una squadra così forte atleticamente e fisicamente, con tutto quello che ne consegue)


Ripeto, non trasformiamo il dribbling di per sé nel sacro Graal e il gioco di posizione nell'alternativa "estrema" a cui è "costretto" chi non sa dribblare
Come si puo' definire non "estremo" un approccio tattico che porta, sul 1a0, ad avere 4 cc come i giocatori piu' avanzati?
va bene che brozo ha probabilmente letto male la giocata, ma non ha senso arrivare a quel punto a prescindere.

Quello che contesto a Inzaghi, ripeto, e' il non saper adattare l'approccio tattico del match in funzione del risultato e della situazione "emotiva" del match. In parte e' sicuramente colpa dei limiti tecnici dei giocatori, ma cosi' come Conte non sapeva cosa fare contro lo shaktar per segnare, cosi' inzaghi dimostra di avere come unica soluzione tattica il cambio degli esterni e la scelta dei braccetti.
 
Come si puo' definire non "estremo" un approccio tattico che porta, sul 1a0, ad avere 4 cc come i giocatori piu' avanzati?
va bene che brozo ha probabilmente letto male la giocata, ma non ha senso arrivare a quel punto a prescindere.

Quello che contesto a Inzaghi, ripeto, e' il non saper adattare l'approccio tattico del match in funzione del risultato e della situazione "emotiva" del match. In parte e' sicuramente colpa dei limiti tecnici dei giocatori, ma cosi' come Conte non sapeva cosa fare contro lo shaktar per segnare, cosi' inzaghi dimostra di avere come unica soluzione tattica il cambio degli esterni e la scelta dei braccetti.
Il problema non è avere 4 centrocampisti più avanzati, ma piuttosto come è stata impostata quell'azione, a partire dall'errore con le preventive. In generale la squadra sta attaccando in modo confuso e i giocatori sono sfilacciati. Lo stesso Inzaghi ha detto che in quell'occasione hanno sbagliato qualcosa.
Diciamo che esiste modo e modo per giocare con posizioni fluide, e lì hai un esempio negativo. Ma esistono tantissimi esempi positivi

Per dire, allenatori come De Zerbi e Pioli hanno già recepito ed evoluto le trovate "inglesi" di Guardiola e usano i terzini di una difesa a 4 come veri e propri incursori nelle zone centrali del campo (quindi tutto l'opposto della loro funzione "classica"). Sono modi per creare dubbi e problemi nei difensori avversari, che devono decidere se seguire il proprio uomo oppure cambiare le marcature... Il centravanti rientra e si porta dietro i marcatori, gli esterni si accentrano, le mezzali si allargano... Ce ne sono a tonnellate di pattern che portano i tuoi giocatori ad assumere posizioni completamente stravolte. Se poi il punto di riferimento è ancora Enzo Bearzot allora, sì, è un approccio "estremo". Il mondo però è andato avanti. Nel calcio attuale senza trovate tattiche come queste non vai da nessuna parte


L'1-0, per una squadra di prima fascia, è qualcosa in più dello 0-0, ma non è un risultato consolidato. Puoi sempre prendere l'1-1 su un episodio, quindi per una squadra forte è giusto insistere con la propria filosofia di gioco. Certo, l'Inter non è una macchina perfetta e deve cercare di fare meglio sempre, ma non è abbandonando il suo sistema che si migliorano le cose.
Gli allenatori che sull'1-0 cambiano modo di giocare per prendere meno rischi, in casa contro l'Udinese, nel primo tempo, sono i Ranieri, gli Allegri, ecc...

Tu pensa che per me Inzaghi è fin troppo conservativo in certe situazioni, perché per difendere i risultati spesso abiura completamente le sue idee tattiche, inserendo incontristi o presunti tali, bloccando i movimenti dei giocatori, rinunciando al controllo del pallone per difendere lo spazio
 
CVD mercoledi la sterlita' offensiva e' stato l'ultimo dei problemi. In europa/nei big match si gioca un altro calcio rispetto a quello catenacciaro della serie A e non c'e' difficolta' a trovare spazi senza dover patologicamente overloadare le zone del campo. Chiaro che hai anche rischiato di subire, ma il gioco e' quello.
 
“L’Inter, per vincere le partite, deve spendere sempre tante energie. Deve arrivare sempre e solo tramite il gioco. Deve portare sempre 6-7 giocatori per fare gol e fai più fatica. L’Inter fa un bel calcio quando gioca ma fa fatica in gare ravvicinate”

Bergomi e' d'accordo con me.
Infatti parliamo di un dinosauro ultradifensivista...
 
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