Raccontaci la tua passione per l'Inter e vinci la maglia neroazzurra!

denniBrozo

Fuoriclasse
  Bannato
Cavolo difficile scegliere un giocatore una partita...quasi impossibile, ma proviamoci..
Ho amato Djorkaeff, Emre, Ronaldo, Baggio, Zanetti, Zamorano (amore platonico di mia madre), ovviamente Veron.. tutti quelli del triplete etc..
Scelgo Luis Figo...mio padre mi parlava sempre di questo Luis Figo, che giocava nel Barcellona ed era fortissimo..quando arrivò da noi mio padre non c'era più già da qualche anno e la notizia dell'arrivo del portoghese mi commosse molto.

La partita..anche qua è dura, Farinos in porta col Valencia (che sofferenza!), Finale Coppa Uefa vs Lazio, 3-1 col Barcellona..
Scelgo Milan - Inter 1998, 0-3. tutti a casa da nonna. Miei 2 zii interisti, mio padre interista, mia madre interista, la mia amatissima nonna...era una milanista sfegatata. Nei derby visti insieme vigeva una regola sola. Ai gol dell'Inter si sta zitti, ai gol del Milan poteva esultare solo lei.
Ora..mia nonna ha lavorato in fabbrica per 50 anni, aveva delle mani così grosse che se ti prendevano ti facevano passare qualsiasi atto di ribellione girasse in testa. Io non ho resistito al gol in pallonetto volante di Ronnie ho urlato "SEEEEE".....mi arrivò uno schiaffo "alla roersa" (alla rovescia,era la sua finisher preferita) sulla nuca che quasi mi sparò fuori gli occhi!! però ne valse la pena!!

Più facile i ricordi su come sono diventato interista, si perché ci sono diventato, non ho scelto e non ci sono nato.
Nato in famiglia interista io mi appassiono al basket e seguo quello, il calcio lo guardo perché è il calcio e quindi si guarda..
Ma andavo allo stadio a guardare l'hellas verona, la prima stagione che seguo il Vr è promozione in serie A, guardo tanti giocatori e mi innamoro di 2..Signori alla Lazio e Baggio alla....(vabbè non lo dico lo sapete).
Però cavolo, ogni volta che guardo quella squadra...nerazzurra..non so il perché ma sento lo stomaco vuoto, quando gli avversari di quella squadra attaccano ho un fastidio, una paura che facciano gol..Eppure io seguo il basket, credo di tifare Hellas e amo Signori e Baggio!!!
Alla fine nel '96 mi arrendo, pancia e cuore tifano Inter e permisi alla mia testa di allinearsi..

Sono sempre stato bastian contrario: in famiglia tifano calcio e io amo il basket, tifano Ferrari e io McLaren, quadro di Mussolini in sala e io cresco nella leggenda del Che..
Ma l'Inter è l'unica cosa che mi tiene legato alle mia famiglia e alle mie origini. Grazie Inter per avermi scelto!
 
Cavolo difficile scegliere un giocatore una partita...quasi impossibile, ma proviamoci..
Ho amato Djorkaeff, Emre, Ronaldo, Baggio, Zanetti, Zamorano (amore platonico di mia madre), ovviamente Veron.. tutti quelli del triplete etc..
Scelgo Luis Figo...mio padre mi parlava sempre di questo Luis Figo, che giocava nel Barcellona ed era fortissimo..quando arrivò da noi mio padre non c'era più già da qualche anno e la notizia dell'arrivo del portoghese mi commosse molto.

La partita..anche qua è dura, Farinos in porta col Valencia (che sofferenza!), Finale Coppa Uefa vs Lazio, 3-1 col Barcellona..
Scelgo Milan - Inter 1998, 0-3. tutti a casa da nonna. Miei 2 zii interisti, mio padre interista, mia madre interista, la mia amatissima nonna...era una milanista sfegatata. Nei derby visti insieme vigeva una regola sola. Ai gol dell'Inter si sta zitti, ai gol del Milan poteva esultare solo lei.
Ora..mia nonna ha lavorato in fabbrica per 50 anni, aveva delle mani così grosse che se ti prendevano ti facevano passare qualsiasi atto di ribellione girasse in testa. Io non ho resistito al gol in pallonetto volante di Ronnie ho urlato "SEEEEE".....mi arrivò uno schiaffo "alla roersa" (alla rovescia,era la sua finisher preferita) sulla nuca che quasi mi sparò fuori gli occhi!! però ne valse la pena!!

Più facile i ricordi su come sono diventato interista, si perché ci sono diventato, non ho scelto e non ci sono nato.
Nato in famiglia interista io mi appassiono al basket e seguo quello, il calcio lo guardo perché è il calcio e quindi si guarda..
Ma andavo allo stadio a guardare l'hellas verona, la prima stagione che seguo il Vr è promozione in serie A, guardo tanti giocatori e mi innamoro di 2..Signori alla Lazio e Baggio alla....(vabbè non lo dico lo sapete).
Però cavolo, ogni volta che guardo quella squadra...nerazzurra..non so il perché ma sento lo stomaco vuoto, quando gli avversari di quella squadra attaccano ho un fastidio, una paura che facciano gol..Eppure io seguo il basket, credo di tifare Hellas e amo Signori e Baggio!!!
Alla fine nel '96 mi arrendo, pancia e cuore tifano Inter e permisi alla mia testa di allinearsi..

Sono sempre stato bastian contrario: in famiglia tifano calcio e io amo il basket, tifano Ferrari e io McLaren, quadro di Mussolini in sala e io cresco nella leggenda del Che..
Ma l'Inter è l'unica cosa che mi tiene legato alle mia famiglia e alle mie origini. Grazie Inter per avermi scelto!

Molto bello. Complimenti! (y)
PS: Come ha fatto tua madre a conoscere Zamorano? :sbav
 
Il mio primissimo flash calcistico risale agli anni 80, non essendoci paytv e abitando lontano da milano mio padre al massimo guardava l'inter in tv quando giocava le coppe e ogni tanto mi capitava di assistere insieme a lui a qualche gara quindi si, il mio primo ricordo calcistico è sicuramente in tinte nerazzurre. Questa potrebbe sembrare una storia dall'esito scontato ma non fu così. L'intento di mio padre era probabilmente quello di trasmettermi la sua stessa passione ma credo sia stato un compito piuttosto difficile per lui in quanto da quando ho memoria sono sicuro che la mia fede non sia nata nerazzurra. Da bambini si viene spesso influenzati da ciò che succede nel dato periodo calcistico in cui si vive, è quindi facile che ad esempio nell'anno del triplete siano nati più giovani tifosi interisti rispetto magari ai 10 anni precedenti, normale e scontato direi. A me credo sia successa la stessa cosa, potrei dire che oggi sarei potuto essere un tifoso di ben altri colori, ma quello era anche un periodo di repentini cambiamenti e nulla riuscì a far presa almeno non prima dei miei 12 anni grazie ad un particolare episodio. Ufficialmente credo di essere diventato interista il 20 giugno del 1997, quel giorno è ben impresso nella mia memoria, tornando da scuola appena varcata la soglia di casa fui accolto da mio padre che entusiasta mi informò dell'acquisto di Ronaldo, non conoscevo il giocatore infatti chiesi chi fosse, ma non ci volle molto per far si che diventasse da lì a poco il mio idolo accompagnandomi così in quel lungo cammino che mi ha portato fin qui.

Ronaldo per quanto forte non è attualmente il mio giocatore preferito, mi ha fatto esaltare e sognare come nessuno ma con il tempo è diventato simbolo di un calcio meno passionale e più indirizzato al solo profitto e al "ti piace vincere facile". Tra i vari Ibra, Sneijder, Maicon, Zanetti, Zamorano, Figo, Etoo, Adriano, Samuel, Cambiasso... che tanto hanno fatto per questi colori mi viene difficile nominare un solo calciatore, ma se ne devo scegliere uno oggi non posso che citare una leggenda come Diego Milito, non di certo un fenomeno, probabilmente senza vittorie sarebbe passato solo come uno dei tanti buonissimi attaccanti che hanno vestito questa maglia, ma a differenza di altri lui verrà ricordato per essere riuscito a sfruttare e concentrare al massimo le proprie capacità in una singola stagione mettendo la firma su ogni competizione 5,16,22 maggio tre date indimenticabili. In carriera puoi realizzare centinaia di gol inutili, ma solo quelli pesanti ti fanno entrare nella storia.

La partita memorabile penso sia Inter Barcellona 3-1. Negli anni precedenti avevamo fatto tanto soprattutto in italia ma in europa nonostante le ottime formazioni schierate ogni anno dimostravamo di essere sempre un passo indietro all'avversario. Nel 2010 ricordo di aver vissuto il dopo partita di Inter Barcellona come se avessimo vinto la champions league, sarò sincero ma per me a quel punto uscire al ritorno sarebbe stato meno doloroso perché avevamo dimostrato come mai prima di allora di essere i più forti d'europa.
 
La mia passione per l’inter nasce in tenera età più o meno a 5-6 anni. Nonno interista che cerca in tutti i modi di non farmi diventare juventino come invece voleva lo zio. La strada che ho preso grazie a nonno è stata quella della correttezza e dell’onesta, i valori che si sono consolidati nella stagione 1997-1998 dove ho capito cosa vuol dire tifare veramente inter, sfidando tutti e tutto, nonostante si venga accusati di essere scarsi o perdenti. I miei calciatori preferiti rimangono Adriano e Wesley Snejder. Ricordo lucidamente quell’amichevole estiva contro il Real Madrid vista in vacanza che mi ha fatto letteralmente innamorare di quel giocatore così fisicamente potente che calciava missili e non si faceva abbattere da nessuno. Ero talmente innamorato di quel giocatore che mi feci portare una sua foto autografata, e da quel momento è sempre presente sopra la mensola del mio letto. Wesley mi incantó subito nella prima partita giocata (il derby). Tanta classe, piedi raffinati e un tocco di palla magico. Wes lo associo alla stagione calcistica più bella della mia vita... La champions seguita in tv e la finale passata in piazza duomo esultando e piangendo come un bambino. La stagione 2010 la ricorderò per sempre nel bene e mel male. Come un tragico scherzo del destino mi ha dato danto sotto il punto di vista calcistico e tolto quel nonno che mi aveva reso una persona migliore incarnando in me i veri valori dell’interismo.

E' veramente particolare quell'episodio e chissà a quanti altri è capitato, di gol in amichevoli quello di adriano è forse l'unico che ricordo, anche io ero in vacanza a casa di alcuni parenti 5 o 6 davanti alla tv, una cannonata spaziale.
 

dodotella

Prima squadra
Beh, se vi va di leggere il mio… ;)

Quando ero piccoletta posso dire che il calcio non lo seguivo per niente... a 6-7 anni la sola cosa mi attirava era tirare calci al pallone per strada insieme ai miei amici, con una porta che aveva due pietre come pali.

Mio padre era, ed è tutt'ora, milanista; mia madre e i miei fratelli invece tifavano la "Pazza" quando ancora non era pazza… tutto in modo lieve però, come lievi erano le faziosità. Ma in casa tutto era nerazzurro: c'erano le sciarpe, i gagliardetti, i poster di Zenga e Nicolino Berti. Ne ero affascinata ma non a tal punto da guardare una partita.

Poi senza nemmeno rendermene conto il nerazzurro mi è entrato nel sangue piano piano, come il veleno, e non se n'è più andato. Ha iniziato a infettare tutto l'appartato cardiocircolatorio con Pagliuca, Zanetti, Zamorano e Djorkaeff; poi è arrivato Ronaldo e non c’ho capito più nulla.
Sì, è stato lui la scintilla fatale, quella decisiva... quella che ha creato la dipendenza assoluta: il Fenomeno.

Da quel momento l’Inter per me è tutto: sofferenza, speranza, ansia, tachicardia; rabbia e delusione, gioia indescrivibile e orgoglio. Da quel momento ho giurato amore eterno a quei colori che oggi sento addosso come una seconda pelle. Da quel momento ho capito che non avrei accettato altri colori in famiglia e che ogni nuovo arrivato – ho due fratelli e una sorella più grandi, fate voi – avrebbe vestito il nerazzurro. Come è andata a finire…. se continuate lo scoprirete.

Il mio giocatore preferito? Istintivamente direi Zanetti, il mio grande capitano: perché l’ho visto arrivare e andar via, perché ha sofferto e vinto insieme a me, ha pianto insieme a me le lacrime della delusione e della felicità; perché come me è entrato in punta di piedi ed è stato travolto da un amore più grande di noi.

Ma non posso dimenticare Ronaldo, quello che prima di essere un traditore è stato il giocatore che ha sconvolto il mio sabato e la mia domenica. Le sue giocate sono state la mia dipendenza, quelle che ancora oggi, ogni tanto, mi ritrovo a guardare e riguardare su youtube. Il suo infortunio è stato un dolore fisico per me, il suo andar via il più grande tradimento subito.
Il primo Ronaldo, il Fenomeno, è stato, è e sarà sempre il mio giocatore preferito.

La partita che ricordo? Tantissime… però sarebbe troppo facile citare una delle gare dell’Inter del Triplete o quell’Inter-Samp passato alla storia e che io ho vissuto in trepidazione attaccata a una radiolina perché in casa mia non era ancora tempo di pay per view e al bar passavano solo le dirette pomeridiane della dannata Juve. No, la mia è molto meno particolare di tante altre ma ha un significato che va oltre la vittoria, la conquista di un titolo o un episodio memorabile come il contatto Ronaldo Iuliano (e chi se la scorda quella ladrata!).

Una partita che non dimenticherò mai è quella in cui ho visto la mia Inter dal vivo per la prima volta: Lecce vs Inter, 27 settembre 1997.

Avevo 10 anni e non era certo una partita adatta a una ragazzina come me… No, non era la partita per me visto che dovevamo andare in curva sud tra i tifosi del Lecce, miei conterranei! Ma alla fine mamma e papà si sono arresi e mi hanno concesso di andarci insieme ai miei fratelli.

Vi dico solo che il calcio d’inizio era alle 20:30 ma noi eravamo davanti ai cancelli già alle 15. Per me era la prima volta in assoluto in uno stadio, era la prima volta che vedevo la mia Interera la prima volta che vedevo il FENOMENO dal vivo. È stato il mio battesimo! Ho passato 6 ore con gli occhi sul campo, in prima fila, attaccata alla sbarra del secondo anello a cercare di contenere la mia gioia che puntualmente esplodeva a un gol dell’Inter. E quella partita finì 5 a 1 per noi…

Fu l’inizio di una passione che se prima era solo grande, quel giorno diventò irrefrenabile. Mai nessuno nella mia famiglia avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo dopo: ogni partita che l’Inter giocava in anticipo e posticipo andavo al bar, prendevo una sedia e la piazzavo in prima fila al centro. Ero in un covo di maschi juventini e milanisti… l’unica ragazzina, e anche se i miei facevano di tutto per scoraggiarmi ad andare in un posto che poco mi si addiceva io continuavo imperterrita.

Sono passati vent'anni, qualcosina in più, e l’unico rimpianto che ho è quello di non aver potuto festeggiare la conquista della Champions tra le strade del mio paese - quelle strade che hanno visto nascere ed esplodere la mia passione - perché ero all'Università a oltre 700 km di distanza.
Ma rifarei tutto e anche di più. Sicuramente non aspetterei i 30 anni per andare a San Siro…

Oggi peggioro ogni giorno che passa… ma ho la mia tv, il mio divano… e guardo ogni partita insieme ai miei nipoti che sono l’orgoglio della mia passione più grande! Tutti, rigorosamente, nerazzurri fino al midollo!
 
Ultima modifica:
Era il 2 Maggio 1971 e a casa dei mie genitori c'erano amici di famiglia con i rispettivi figli, era la 28^ di campionato e si giocava Inter-Foggia. Il padre dei miei amichetti, interista sfegatato, aveva l'orecchio incollato alla radiolina e ascoltava le partite mentre noi bambini di 7 anni si giocava quando, all'improvviso, sentimmo un urlo: era il 7' e Roberto Boninsegna aveva appena messo dentro il pallone dando il là a una goleada che sarebbe terminata sul 5-0. Quel giorno vidi Alfredo, il padre dei miei amici, piangere e vidi le lacrime che solcavano il suo viso, questo mi toccò profondamente. L'inter si era aggiudicato lo scudetto con una rincorsa memorabile e si era aggiudicato anche un nuovo tifoso: me!

Il mio giocatore preferito rimane Lothar Matthaus di cui ho ancora impresse nella mente le progressioni di 40-50 metri palla al piede e i bolidi che il più delle volte finivano nella porta avversaria, grande atleta e grande centrocampista.

La partita che ricordo ancora oggi e che ho nel cuore è la finale di Coppa Uefa Inter-Lazio del 6 maggio 1998, vinta dai neroazzurri per 3-0 e Francesco Moriero che al terzo gol di Ronaldo va a lustrargli le scarpe...momenti memorabili!
FORZA INTER
 
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