Il FPF e il diritto comunitario - Simposio

OCCORRE VERIFICARE

A) CAPIRE QUALI SONO LE REGOLE DEL FPF SONO E QUALE E' IL LORO RANGO NELLA GERARCHIA DELLE FONTI


B) SE SONO LEGITTIME

C) OVE LEGITTIME, SE, COSI' COME SONO APPLICATE, FALSANO O NO LE REGOLE DELLA CONCORRENZA FALSANDO LA COMPETIZIONE SPORTIVA

D) CHI E' LEGITTIMATO A FARE VALRE EVENTUALI ILLEGITTIMITA'

E) QUALI CONSEGUENZE POTREBBE AVERE UNA DECLARATORIA DI ILLEGITTIMITA' (ANNULLAMENTO NORME, RISARCIMENTI, ECC.)

n.b., il trattato ue lo conosciamo, ciò che sarebbe bene raccogliere sono le regole del FPF
 

F_S

Pulcino
  Bannato
Tebas (presidente della Liga Spagnola)

«Dobbiamo guardare la decisione della UEFA sul PSG in modo più dettagliato, ma ad un primo sguardo direi che ci stanno prendendo in giro». Javier Tebas non si ferma nella sua crociata contro il Paris Saint-Germain per la questione Fair Play Finanziario.

Il presidente della Liga spagnola ha nuovamente attaccato i francesi e l’Uefa, dopo la notizia che la federcalcio europea non ha promosso alcuna sanzione nei confronti dei parigini. «Tutto questo dimostra che il fair play finanziario è morto perché non ha valore. Affronteremo la questione con le autorità competenti in Europa e in Svizzera, denunciando il fair play finanziario della UEFA nella sua interezza», ha proseguito Tebas, come riporta l’Equipe.

Secondo il quotidiano francese, Tebas sarebbe all’origine dei problemi per il PSG in chiave FPF, dato che avrebbe denunciato i francesi all’Uefa dopo il mercato della passata estate. Una denuncia che avrebbe portato, così, all’apertura di una indagine formale da parte della stessa Uefa lo scorso 1 settembre.

Non è la prima volta che il numero 1 della Liga spagnola mette nel mirino il PSG. «Penso che il Paris Saint-Germain dovrebbe essere espulso dalle competizioni europee: hanno barato economicamente e le squadre eliminate da loro sono state vittime delle loro trappole», aveva dichiarato nei giorni scorsi.

Tuttavia, l’indagine dell’Uefa nei confronti del PSG non si è ancora conclusa. Nelle stagione 2015, 2016 e 2017 il PSG è risultato essere in rispetto del FPF, nonostante la svalutazione degli accordi commerciali con tutte le società del Qatar: per questo non è arrivata alcuna sanzione né alcun settlement agreement. L’analisi più importante, però, riguarda la stagione 2017/18, quella in cui sono sbarcati a Parigi Neymar e Mbappè per complessivi 367 milioni. Secondo l’Equipe, i parigini avranno bisogno di plusvalenze per 60 milioni di euro, se non vorranno tornare sotto la lente dell’Uefa.
 

F_S

Pulcino
  Bannato
Inter, l’accordo con l’Uefa per il FPF: tutti i dettagli
di
Redazione
-
15 giugno 2018

(Andrea Staccioli/Insidefoto)

Sanzione Inter fair play finanziario – Come funziona l’accordo tra l’Inter e l’Uefa per il fair play finanziario? Fino a quando durerà la sanzione? Le risposte sono contenute nei documenti allegati all’emissione del bond da 300 milioni di euro negli scorsi mesi.
Tra le pagine, infatti, la società nerazzurra ha voluto spiegare agli investitori anche la sanzione emessa dall’Uefa per il FPF nel dettaglio.
«Al termine dell’anno fiscale conclusosi il 30 giugno 2014, l’Inter è risultata essere non conforme (out of compliance) con i limiti del break-even imposti dall’Uefa ed è stata rimandata al Club Financial Control Body (“CFCB”). Il 6 maggio 2015, l’Inter ha negoziato un accordo con l’Uefa che ha imposto sanzioni finanziari, operative e sportive per le stagioni 2015/2016 e 2016/17, con la possibilità che queste sanzioni venissero estese alle stagioni 2017/18 e 2018/19 nel caso in cui l’Inter non avesse rispettato i termini dell’accordo», si legge nel documento.
(foto Insidefoto.com)
«Il settlement agreement ha imposto sanzioni finanziari di cui una sanzione iniziale e incondizionata di 6 milioni di euro che è già stata pagata, e una sanzione addizionale di 7 milioni di euro per anno nel caso in cui le condizioni finanziari per gli esercizi chiusi al 30 giugno 2016 e 30 giugno 2017 (ovverosia la chiusura rispettivamente con un -30 e a break-even dell’esercizio ai fini Uefa) superassero il limite consentito di meno di 10 milioni di euro. Nel caso in cui il limite superasse i 10 milioni di euro, l’Inter potrebbe essere rimandata alla adjudicatory chamber per possibili nuove sanzioni».

«Inoltre, il settlement agreement prevede sanzioni operative, come un rapporto massimo del 60% tra costi del personale e ricavi per gli esercizi chiusi al 30 giugno 2016 e 2017 e un livello massimo di ammortamenti e svalutazioni di i costi per l’acquisizione dei giocatori negli esercizi chiusi al 30 giugno 2016 e 2017 non superiori a quelli rilevati nell’esercizio precedente».
«Il settlement agreement ha inoltre imposto sanzioni sportive:
  • un limite di 21 giocatori che possono essere registrati per le competizioni UEFA Champions League o UEFA Europa League nella stagione 2015/2016 e un limite di 22 giocatori nella stagione 2016/2017, con la possibilità che tali limiti si estendano alla UEFA Champions League o alla UEFA Europa League per le stagioni 2017/2018 e 2018/2019 nel caso in cui l’Inter non rispetti le sanzioni finanziarie previste dall’accordo;
  • è consentito ai giocatori appena acquisti di essere registrati per UEFA Champions League o UEFA Europa League nelle stagioni 2015/2016 e 2016/2017 nella misura in cui il costo dei nuovi giocatori registrati sia pareggiato dai proventi dei giocatori che escono dalla lista, con la possibilità di eccezione per un giocatore designato nella stagione 2015/2016 e di due giocatori designati per la stagione 2016/2017, con possibilità di proroga delle stagioni 2017/2018 e 2018/2019 se l’Inter non dovesse rispettare le sanzioni finanziarie previste accordo».

«Nell’ambito dell’accordo, l’Inter ha presentato un piano aziendale alla UEFA che mira a far sì che il club sia pienamente conforme ai Regolamenti del Financial Fair Play entro la fine dell’anno fiscale che si concluderà il 30 giugno 2018. Per l’anno fiscale terminato il 30 giugno 2016, l’Inter ha rispettato il suo deficit di pareggio massimo dichiarato di € 30,0 milioni. Sulla base dei risultati finanziari per l’anno fiscale conclusosi il 30 giugno 2017, l’Inter si aspetta che rispetti il deficit di pareggio massimo di € 0,0 milioni, sebbene la UEFA non abbia ancora verificato questi risultati (risultato verificato dall’Uefa ufficialmente il 13 giugno, ndr)».

«Inoltre, l’Inter si aspetta che rispetti il deficit di pareggio massimo di € 0,0 milioni per l’anno fiscale che termina il 30 giugno 2018. Tuttavia, l’Inter potrebbe non rispettare le restrizioni sugli ammortamenti dei giocatori per l’esercizio 2017 ed è possibile che la UEFA possa estendere le sanzioni sportive sopra descritte da applicare alla stagione 2018/2019». Evento che, descritto nel bond emesso lo scorso dicembre, si è quindi poi verificato nei giorni scorsi, con l’ufficialità da parte dell’Uefa.
 

F_S

Pulcino
  Bannato
UEFA: scatta la nuova riforma del Fair-Play Finanziario, i dettagli
  • Fair-Play Finanziario vol. III: è tutto pronto per la nuova riforma del FPF, varato nel 2010 da Platini e Infantino e modificato cinque anni dopo con l'inserimento del voluntary agreement. Di fatto, ogni presidente dell'UEFA ha cercato di correggere un sistema che presenta ancora parecchie crepe, e ora anche Aleksander Ceferin ha deciso di mettere mano al Fair-Play Finanziario: le modifiche verranno ufficilmente inserite a partire dal 1° giugno, e avranno due parole chiave. Trasparenza e solidità. L'idea di Ceferin è quella di evitare ed escludere totalmente tutti quei sistemi studiati dai club per eludere i controlli, truccare i conti e spostare le spese all'anno successivo: nei primi anni del FPF erano state colpite le spese pazze del PSG e del Man City, poi sono arrivati gli stop a vari club minori che stavano rischiando il fallimento a suon di deficit insostenibili (anche vittime illustri, vedi alla voce Fenerbahçe) e recentemente è arrivata la dura bocciatura al Milan, che rischia l'esclusione dalle coppe dopo il passaggio alla Camera Giudicante. Ma dalla prossima stagione tutto cambierà. Innanzitutto i club saranno costretti a pubblicare sul proprio sito i bilanci, nei quali andranno inserite le spese per le commissioni garantite ad agenti e intermediari: di fatto, il club scriverà la cifra ''aggregata'' spesa per l'acquisto, sommando alla vera cifra le commissioni e quant'altro. Dunque, con questo sistema, ci saremmo accorti del denaro versato dalla Juventus a Raiola nella cessione di Pogba, delle varie TPO e quant'altro e delle maxi-commissioni fornite dall'Inter a Kia Joorabchian nell'estate di Joao Mario e Gabigol. Ma non finirà qui. Tutti si erano lamentati del fatto che le sanzioni del FPF arrivassero sempre nella stagione seguente a quella incriminata, e non sarà più così: se il club avrà un saldo acquisti-cessioni in deficit di oltre 100mln (il primo esempio che ci viene in mente è il Milan: 230mln spesi, 35 incassati), l'UEFA interverrà controllando i conti e la fattibilità di quel mercato e chiedendo garanzie sul rispetto dei parametri del Fair-Play Finanziario. Qualora non ci fossero sufficienti garanzie, via alle sanzioni e all'obbligo di rientrare del deficit già nella sessione seguente: con questo sistema, i super-acquisti alla Neymar dovrebbero essere frenati, o comunque far mettere il club sotto indagine. Stop anche ai finti prestiti per mascherare l'acquisto, com'è successo quest'anno con Mbappé: qualora la cifra del ''riscatto'' fosse altissima e fosse palese la voglia di aggirare le norme, l'acquisto verrà subito inserito a bilancio dall'UEFA. E stop anche ai trasferimenti ai club ''amici'' per fare plusvalenze e ridurre il deficit: la cessione ''supervalutata'' verrà comunque iscritta a bilancio col valore di mercato, in caso di cifre folli. Non potranno neppure essere anticipati a bilancio i ricavi del market pool dell'anno successivo, e si cercherà di ridurre il debito complessivo: prima dell'avvento del FPF sfiorava gli 1.7 miliardi , ora sarebbe di 280mln.
Com'era che finiva l'anno prossimo?

SANZIONE IN ARRIVO per il 2019/2020

NON NE USCIREMO MAI
 
...
3) Il ventilato discorso "eh ma si puo' NON partecipare alle decisioni dell'UEFA e fare quello che si vuole" è un discorso privo di senso.
E' come se tu hai un mercato che dovrebbe essere paritario ma "eh se non ci vai puoi evitare che devi vendere solo (alcuni) pomodori e non le zucchine". E' ridicolo.
La CL è un mercato, è fonte di guadagni per le sponsorizzazioni e quant'altro ruota all'interno del pianeta calcio, ivi comprese le ripercussioni sul campionato / mercato e altro dovute alle restrizioni ridicole imposte dalla UEFA.

la cl non e' un mercato. e' una competizione privately owned.
tutte queste richieste non hanno senso alcuno perche' il ffp, pur essendo un stronzata, non viola alcuna regola, non essendo soggetto ad alcuna regola.

cosi' come la sky/ lega calcio / ... ha fatto fallire la richiesta di mediapro perche' non rispettava i propri prerequisiti, non quelli del mercato libero, anzi, esattamente il contrario. la richiesta mediapro rispettava tutti i parametri di mercato libero/comunitario ma non quelli privati del bando della lega.
 
Scusate, non sono un esperto in diritto ma l'Inter ha sottoscritto un contratto a determinate condizioni vigenti al periodo. Ora se l'UEFA continua a cambiare unilateralmente i parametri del Fpf, non è più quel contratto sottoscritto da noi, è un'altra cosa.
 
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