Sono d'accordissimo, e si capisce ora più di prima quanto le partnership longeve stiano passando di moda, per così dire. La ricerca del contratto migliore, per necessità di brandizzare il prodotto/club e stare al passo con la concorrenza, è ormai dilagante. Milan che non rinnova con Adidas. Roma che dopo Nike, passa prima a New Balance, poi ad Adidas nel giro di pochi anni. Juve che da Nike passa ad Adidas. L’unica è l’Inter, che ha rinnovato recentemente con Nike, ma non viene nemmeno considerata come club di primissima fascia, nonostante la storia che ha dietro. Quindi, meno soldi. E chissà che uno degli sponsor tedeschi non si possa fare avanti. È un bene a livello stilistico, e la metto in questa maniera sul puro gusto del design. Aiuta le maglie a rinnovarsi. La maglia Milan, almeno nei primi anni di Puma sembrava davvero aver subìto una ventata d’aria fresca. Stesso dicasi per la Juve. Io vorrei vedere cosa combinerebbe Adidas con la maglia dell’Inter. Ho una passione per le tre strisce, sempre apprezzate sulle maniche.
Di tutto questo, c’è una cosa che mi dispiace, ovvero che il mercato odierno rende praticamente impossibile per i marchi di livello medio (almeno a livello mediatico) di brillare. Una volta la Juventus aveva Kappa, poi Lotto, prima di passare a Nike nel 2003. La Roma aveva Kappa e Diadora a periodi alterni. La Lazio è forse l’unica che ha fatto il percorso inverso, ha avuto Umbro e Puma per poi un passo indietro a livello di sponsor tecnico verso Macron (che però negli ultimi dieci anni sta acquisendo valore come sponsor di fascia media) e ora Mitzuno. Il Milan ha avuto Kappa, Adidas, Lotto, per poi passare ad Adidas di nuovo, e ora Puma. In Inghilterra è successa una cosa simile. Man Utd, Chelsea, Man City partivano tutti da Umbro, poi hanno fatto percorsi differenti. La nazionale inglese pure aveva lo storico marchio britannico. Così come l’Italia ha avuto Diadora e Kappa, con i colossi stranieri nel mezzo. Il punto che sto cercando di fare sta nel fatto che i marchi di fascia media stanno scomparendo sulle maglie importanti. Non vedremo con probabilità il caso Liverpool con NB, che poi è passato a Nike. Difficile rivedere la Juve con Kappa, o l’Inter con Umbro, e via dicendo. Questo significa che a meno che gli sponsor non si decidono a realizzare cataloghi diversificati, vedremo pressoché sempre le stesse maglie. Certo, colori diversi, strisce, tinta unita, eccetera, ma i design di base sono sempre gli stessi. Prendete Adidas: il template non è nemmeno male, ma rende tutte le maglie delle nazionali letteralmente noiose dopo un po’.
Comunque quarta maglia della Roma che, a parer mio, ha carattere. Mi piace molto quel pattern, che la rende unica senza stravolgere la maglia.
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