Per intromettermi...
Bisogna secondo me distinguere il Vittorio Emanuele III* del 1922 e quello del 1943. Il Re del 1943 era ormai un vecchietto debole e in balia degli eventi, quello del 1922 era ancora un uomo giovane, per altro fresco di una guerra vinta che aveva fatto accrescere il prestigio suo e della sua casata. Le colpe morali di tutto quanto fatto dal fascismo iniziano proprio nel non averne impedito la nascita.
Per disperdere la marcia su Roma sarebbero bastate quattro fucilate in aria, è noto come lo stesso Mussolini non fosse pienamente convinto, tanto che lui se ne rimase a Milano pronto a saltare sul primo treno per la Svizzera. Le ragioni per cui sciaboletta lasciò fare sono state indagate per decenni, una risposta non l'avremo mai, se l'è portata egli stesso nella tomba.
Il resto deriva da lì.
Poi è noto anche l'atteggiamento perlomeno "tiepido" di Umberto nei confronti del regime, una velata antipatia per altro abbondantemente ricambiata da Mussolini e dai suoi, ma vuoi per pavidità, vuoi per l'educazione ricevuta all'insegna del "In Casa Savoia si regna uno alla volta" (tradotto: finché non hai tu la corona sulla testa obbedisci tacendo), questo atteggiamento "tiepido" ha finito, di fatto, per compromettere anche lui. Tutt'altra pasta la moglie, che però contava molto meno di quel che si pensa.
La famiglia reale non era pulita, insomma. Il più pulito era il recentemente scomparso Vittorio Emanuele, un bambino alla fine della guerra, infatti qualcuno l'idea di una doppia abdicazione in suo favore con una reggenza affidata a Badoglio o qualche notabile liberale pre fascista la buttò pure
* A tal proposito, non c'entra nulla, possiedo le due croci di guerra di mio nonno.
Una con corona e monogramma di sciaboletta, l'altro col monogramma RI della neonata repubblica.
Bisogna ammettere che quella della monarchia è molto più stilosa