Laboratorio-Officina dei versificatori di IF.

Grazie.

È una discussione millenaria. Io ovviamente sto nel campo avverso, quello vincente, perché le poesie verranno sempre tradotte. 😁
Le lingue e le rispettive traduzioni poetiche sono diverse, sì. Nel tradurre la prosa, si cerca di restare fedeli all'originale nel senso e di non essere goffi; nel tradurre la poesia, per quanto mi riguarda, la poesia originale deve soprattutto ispirare dei buoni versi italiani. I punti di frizione tra le due lingue, le rime etc. sono difficoltà stimolanti da risolvere, come in un gioco.
Nello specifico, qui ho usato la classica accoppiata endecasillabo-settenario rispetto a quella di Frost, che è un 8-4: l'inglese carica molta più roba sulle sue sillabe e in Italiano quelle misure sono poco "nobili"; per rispettare lo schema delle rime, ho dovuto solo "forzare" un po' al v. 5 e negli ultimi due, ma il senso è sempre rispettato e l'italiano finale non è bizzarro, secondo me.
No, infatti l'ho scritto che la traduzione non è niente male, riesce bene a rendere il senso dell'originale.
La mia era una riflessione generale, non sono un "tecnico" e non so "pesare" le sillabe, volevo solo dire che contrariamente alla prosa, nella poesia la forma è tanto importante quanto il contenuto e questa nella traduzione un po' si perde. Questo naturalmente non rende l'opera meno valida e se è fatta bene non la stravolge, ma un pochino la cambia. Per fare un paragone, è un po' come cercare di "copiare" il quadro di un artista famoso: il soggetto sarà lo stesso, i colori magari anche, ma insomma proprio uguale-uguale non lo è. Ripeto mio personalissimo parere - pensa che se mi capita una poesia scritta in una lingua che non conosco, prima ancora di andare a vederne il significato cerco qualcuno che la sappia leggere nel modo giusto perché mi piace sentire "come suona", solo successivamente vado a cercarmi il significato. In musica a volte ci sono covers che sono perfino meglio dell'originale, ma comunque non sono mai uguali, perché la traduzione non è mai come è stata pensata in originale.
 
No, infatti l'ho scritto che la traduzione non è niente male, riesce bene a rendere il senso dell'originale.
La mia era una riflessione generale, non sono un "tecnico" e non so "pesare" le sillabe, volevo solo dire che contrariamente alla prosa, nella poesia la forma è tanto importante quanto il contenuto e questa nella traduzione un po' si perde. Questo naturalmente non rende l'opera meno valida e se è fatta bene non la stravolge, ma un pochino la cambia. Per fare un paragone, è un po' come cercare di "copiare" il quadro di un artista famoso: il soggetto sarà lo stesso, i colori magari anche, ma insomma proprio uguale-uguale non lo è. Ripeto mio personalissimo parere - pensa che se mi capita una poesia scritta in una lingua che non conosco, prima ancora di andare a vederne il significato cerco qualcuno che la sappia leggere nel modo giusto perché mi piace sentire "come suona", solo successivamente vado a cercarmi il significato. In musica a volte ci sono covers che sono perfino meglio dell'originale, ma comunque non sono mai uguali, perché la traduzione non è mai come è stata pensata in originale.

Intendo dire che in inglese si può scrivere una frase di senso compiuto anche con sole tre sillabe; in Italiano è molto più difficile, quindi ho usato misure più lunghe.

Nel paragone con la pittura, si tratta piuttosto di rivisitazione: Picasso che "ruba" a destra e a manca ma rifa alla sua maniera. Non di deve cercare "l'uguaglianza".
 
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