Il Cineforum di Interfans

Aaah il cinema muto :love: Basico, ma quella semplicità delle idee ,fantastico. Tra l'altro sono anni che cerco un film,visto da bambino, diviso in 2 parti,la prima in muto,e la seconda con il sonoro. Ed era un capolavoro assoluto. Trattava tutto il processo che era avvenuto nel cinema, con problemi etc il passaggio muto/ sonoro. Con gli attori che chiaramente si erano trovati in grossissima difficoltà, nel cambiare approccio. Peccato che non ricordo più il titolo
Lo sto cercando. Per ora senza successo ma ti aggiorno se trovo qualcosa. ;)
 
Non sarei così drastico su Anger, anche perché una definizione univoca di cosa sia arte è pressoché impossibile da dare. Chiaramente sono film che vanno vissuti con approccio esclusivamente intellettuale, l'appagamento sta puramente lì, poi a me come a te non basta o comunque non è l'unica cosa che andrebbe cercata con l'arte. Però va bene anche quello, penso agli esperimenti di animazione geometrica al computer di John Whitney Sr. coi vari Matrix I, Matrix II, Matrix III negli anni Settanta, le varie permutazioni etc. E' arte anche quella? Secondo me sì, anche se l'approccio è completamente diverso da quello con cui si guarderebbe Tempi Moderni o Una storia vera (che, comunque, preferisco e preferirò sempre)

Lo sperimentalismo può a volte combinarsi con la poesia e l'emozione ma succede pochissime volte. Penso per esempio a quello che secondo me è il più grande film d'animazione di tutti i tempi, cioè Fantasia di Walt Disney, che nel 1940 era pura avanguardia (anche solo per l'audio stereofonico in un'epoca in cui tutti i film uscivano in mono) ma che anche oggi è una gioia per gli occhi e le orecchie da essere semplicemente fuori scala, una roba monumentale che sembra venire direttamente dal Paradiso



Cavolo, vorrei vederlo anch'io.
Comunque il film più bello che tratta quel periodo lì è Singin' in the rain, ma io ho un debole per i musical
cantando sotto la pioggia :ghigno A volte, quando diluvia mi metto sotto il tetto (d'estate ovvio) e mi godo letteralmente lo scroscio dell'acqua sulla testa :ghigno Cascate diciamo .l'ombrello col cavolo che lo apro..manca solo più una saponetta e mi evito di fare la doccia
 
Capisco quello che vuoi dire, pur non essendo esperto del genere giallo. Il cerchio è forse l'archetipo più utilizzato, non solo nei vari rituali pagani, ma anche nel linguaggio cinematografico e delle arti. Polanski di certo ne era affascinato.

So poco di questo film di Anger, nello specifico. Ma in questo caso mi hanno detto essere replicato nell'opera un rituale occulto, probabilmente ispirato o appartenente alla setta di Crowley. Non so se la ciclicità è parte di questo rituale, ma mi fermo perché sono cose che non conosco.

E tra l'altro l'autore della colonna sonora era in carcere perché implicato nel famoso omicidio legato alla setta di Charles Manson.

Di certo questo film è a tutti gli effetti da considerarsi tra le grandi pellicole maledette.
Kenneth Anger è troppo legato agli Stones e a Marianne perché io possa dare un giudizio diverso dall'entusiastico: non esisto senza gli Stones e amo veramente (ahimè, platonicamente) le loro donne dei sixties, Marianne e Anita in testa. Per lo stesso motivo, gustatevi se potete Performance di Donald Cammell /Nicola Roeg (girava sul tubo anni fa, oggi non più): ha ispirato anche il Maestro Bertolucci (The Dreamers).
 
Forse il meno noto fra i film italiani vincitori dell'Oscar per il miglior film straniero ( 'Oscar speciale ')

Siamo in area viscontiana
Sì, chiarissimo, ma quello che intendevo dire è che ho trovato sempre un po' forzate queste messinscena, per quanto apprezzi moltissimo invece la costruzione visiva del film.

Il fatto che Anger stia lì a dire che si tratta di un vero rituale, dove è stato usato vero sangue umano ed erano presenti veri "sacerdoti occulti" mi sa soprattutto di marketing, ma anche di quell'elitarismo intellettuale, settario, appunto, che nulla ha a che vedere con l'arte.

È per questo che non ho mai amato opere come "La montagna sacra", ad esempio.

I film di Lynch li trovo più"surrealisti", passami il termine. Forse non hanno neppure bisogno che si debba trovare il famoso "bandolo della matassa" per brillare di luce propria, in quanto indipendenti per suggestioni visive e potenza dell'immaginazione.

Li puoi cogliere, sentire, apprezzandoli ugualmente, senza dover scarnificare il progetto per sciogliere tutti i nodi presenti nella trama, se vuoi.

Ricordo i primi corti di Lynch, raccolti in un DVD che mi prestarono molti anni fa. Da lì emergeva chiaramente la sua formazione artistica. Non era un ingegnere, ma un visionario dell'immagine.

Se come ho letto sei anche tu un grande appassionato di Chaplin, puoi capire bene cosa sia per me il cinema. :)
Trovo impossibile dire cosa sia il cinema (in genere rinvio ad Elua Kazan, Gli Ultimi Fuochi). Si ama un film per i motivi più intraducibili e ci si emoziona allo stesso modo per autori diversissimi ( così per me Forbidden Planet vale Space Odissey).
 
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