Non voglio mettere al bando lo sperimentalismo, che apprezzo e ho apprezzato, quando però nasce da un'esigenza dell'artista di "raccontare" la sua verità, ossia qualcosa in cui crede più di se stesso.
Abbiamo scomodato la parola "arte", che probabilmente appartiene ad una percentuale molto, troppo piccola dei film in circolazione, tra mainstream e produzioni indipendenti.
Su Fantasia comprendo benissimo e condivido.
Sfondi una porta aperta. La percentuale di film/libri/dischi che possano essere considerati 'Arte' sul totale di opere prodotte è veramente irrisoria. Non che non ci si possa divertire anche con operette senza pretese eh (uno dei film preferiti di tutti noi tifosi di calcio è Febbre a 90°, con Colin Firth: cinematograficamente irrilevante ma come fai non amarlo se sei tifoso?) e non che non ci sia arte anche nel saper intrattenere senza voler dare necessariamente un grande Messaggio o una grande Morale (penso al meraviglioso "Midnight Run" di Martin Brest con De Niro), ma la maggior parte della roba culturale che si produce è destinata al consumo immediato e al dimenticatoio. Ed è sempre stato così. Infatti un po' mi viene da sorridere quando sento dire che oggi si fa solo spazzatura, come se non si facessero robe inguardabili anche durante il cinema classico americano, durante la commedia all'italiana, durante la New Hollywood, durante la new wave sudcoreana di fine secolo etc. etc.