Si parla spesso di T. Hernandez, Leao e Calabria, ma se c'è un giocatore rossonero sul gradino più alto del podio che ne certifica il mio odio, quello é Tomori.
Un falso prete, ipocrita, represso, scarso ed esaltato forse ancora più dei tre precedentemente citati.
L'esultanza rabbiosa, la morsa sul collo di Lautaro durante la lite tra Hernandez e Dumfries, la crisi di nervi finale con una goduriosa scazzottata ai danni del prato verde di San Siro, sono tutti particolari che certificano la mediocrità del personaggio.