Siamo Campioni d’Italia ⭐️⭐️

Io la penso come Inzaghi, lo scudetto lo abbiamo vinto a Marzo, per cui la gioia è stata in qualche modo diluita, la certezza matematica è arrivata ineluttabile, per questo sono molto contento ma non trabocco di entusiasmo, mi sono goduto le ultime partite proprio perché le ho considerate poco più che una passerella verso l'inevitabile finale, è cosa rara guardare le partite con tranquillità perché la squadra dava la massima fiducia - oltre che un bellissimo spettacolo, in pratica sto festeggiando da oltre un mese ! Adesso mi aspetto di veder giocare quelli che fino ad ora hanno avuto meno spazio, anche loro sono stati importantissimi e meritano un po' di "vetrina".
 

Moratti: "Quest'Inter è unica, Barella simbolo. 19+1? Senza tutto quello che sappiamo saremmo già a 25!"​

Non poteva mancare l'intervista a Massimo Moratti nel giorno della seconda stella, un traguardo che unisce tutte le Inter vincenti della storia. Le parole dell'ex presidente alla Gazzetta dello Sport.


Che ricordo ha di quel 15 maggio 1966, quando, battendo la Lazio, l'Inter vinse lo scudetto della prima stella?
"La prima stella è arrivata in un momento di grandi vittorie, in quei giorni avevamo vinto da pochi mesi l'Intercontinentale e perso la semifinale di coppa campioni contro il Real Madrid. Alzare trofei era abbastanza un'abitudine, anche se resta un'emozione meravigliosa".

La squadra di Inzaghi gioca un calcio più bello rispetto alla Grande Inter?
"Per come sta in campo, questa Inter è abbastanza unica. Ti diverte sempre, non regala un calcio lento e noioso come fanno altre. Anche se un paragone tra epoche così lontane è impossibile".

Cosa risponderebbe a chi dovesse dire che l'Inter di scudetti ne ha vinti 19 e non 20?
"Che senza tutto quello che sappiamo saremmo già a quota venticinque".

Quanto le è piaciuto vincere la stella proprio nel derby?
"Il derby è sempre una partita speciale. E il match dell'andata aveva insegnato che se l'Inter gioca da Inter non c'è partita".

Quanto le è piaciuto vincere la seconda stella prima del Milan?
"Questa sì che è una gran bella cosa".

Che giudizio dà alla stagione dell'Inter?
"Molto positivo. La seconda stella al termine di un campionato dominato mitiga la delusione della Champions, competizione crudele in cui si può andar fuori per un nulla. Delusioni che bisogna accettare. Pensi al City che col Real ha attaccato per 120 minuti ed è uscito...".

Che emozioni le suscita questa stella. Quanto la sente anche sua?
"Essendo una somma di scudetti, mi fa piacere aver contribuito".

Chi è l'uomo simbolo di questo scudetto?
"Barella. Forse anche perché è il primo che viene in mente, essendo ovunque in campo. Ma è davvero di tutti, di Dimarco che è l'interismo fatto persona, di Calhanoglu e Mkhitaryan che hanno fatto una stagione stupenda, di Lautaro che è una forza della natura".
 
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