A.C. Milan

Consiglio a tutti quanti, se avete tempo, di guardare il film documentario su netflix (il giovane silvio Berlusconi).
Oltre a vedere e capire come è nato il suo impero economico e comprendere la sua filosofia di vita è più facile rendersi conto anche del ruolo del bbilan nella sua ascesa politico imprenditoriale.
C'è un passaggio che mi ha fatto capire molte cose ed è quando lui decide di comprare il bbilan e fa prima un sondaggio per capire se verrà odiato dai tifosi avversari del bbilan.
Secondo me è da qui che nasce l'esigenza di vincere si però non (come la juve per esempio ) che lo fa senza curarsi del modo ma attraverso il bel gioco in modo tale da essere ammirato anche dagli avversari. Questa attenzione verso la (presunta o almeno di facciata) sportività era stata in qualche modo "trasferita" ai tifosi bbilanelli dopo le prime vittorie facili di Sacchi e difatti ai tempi molti tifosi del bbilan si nascondevano dietro una finta superiorità ed educazione data dall'entità delle vittorie, e a quei tempi il loro classico atteggiamento era quello di fare l'elenco di tutti i trofei importanti vinti negli ultimi anni con silvio e capello e ostentare una soddisfazione non scalfibile dalle critiche degli avversari senza farsi trascinare in discussioni becere, tanto che spesso il loro commento più utilizzato era: "eh vabbè...ma inutile parlare di calcio con chi ha come argomenti solo la serie B, Marsiglia e la moglie di Baresi".
Se ci fate caso, nella narrazione berlusconiana il Bbilan non ha mai assunto il ruolo della squadra che in campo ruba e si macchia di comportamenti antisportivi (tranne alcune eccezioni prontamente oscurate dalla propaganda di regime) ma, grazie al lavoro dei giornalisti lacchè alla Giorgio Tosatti (stroncato poi da un malore a seguito di un suo coinvolgimento nell'inchiesta di Calciopoli), di quella che a prescindere dal risultato e dallo spettacolo in campo ha dominato il giuoco (come lo chiamava silvio). Nel fare questo, assumevano importanza fondamentale le statistiche, in particolare il possesso di palla: un concetto sacchiano che veniva usato per stabilire chi fra le due squadre, a prescindere dai palloni infilati nella porta avversaria, aveva giocato meglio, utilizzando spesso il termine "chi ha fatto la partita" e l'errore arbitrale era visto come una variante trascurabile in un contesto in cui gli episodi a favore e contro venivano compensati.
E questa discriminante sacchiana è stata spesso utilizzata anche in caso di sconfitta come scusa, nel senso che non importava se uno aveva perso, l'importante nel calcio era aver "fatto la partita" perché una partita si può anche perdere (sottinteso per sfiga) ma se non fai la partita significa che non hai gioco e quindi oltre a non aver meritato il risultato non vai da nessuna parte e non sarai mai in grado di vincere dei trofei.
Ora, con l'uscita di scena di Silvio, prima dal bbilan e poi in senso più ampio come dipartita terrena, questa sovrastruttura mentale del tifoso bbilanello medio si è progressivamente persa nel tempo, di pari passo con il fatto che in campo l'attenzione del Bbilan per il presunto bel gioco è scemata (anche perché si è drasticamente ridotta la qualità degli interpreti in campo) e quindi anche il tifoso bbilanello è stato costretto a "scendere sulla terra" e confrontarsi con le dispute "volgari" sugli arbitraggi ritornando a essere un tifoso "normale".
Il problema è che tutti questi anni di caviale e champagne grazie al regime berlusconiano li ha talmente abituati a vivere in un mondo fatato che non riescono ad accettare nè la realtà quando si tratta di riconoscere il fatto di aver ricevuto dei consistenti aiutini e nemmeno i verdetti del campo quando nella loro crudezza mettono in evidenza i limiti di una squadra dove non c'è un progetto tecnico - sportivo e societario ma soltanto da parte della proprietà un'esigenza economica di sfruttare il tifoso come consumatore di servizi illudendolo di avere uno squadrone come ai vecchi tempi.
Ed è questo contatto con la realtà che li fa sclerare e assumere questi comportamenti violenti o, in versione più moderata, passivo -aggressivi di rifiuto verso il risultato del campo e di percezione della sconfitta come ingiusta a prescindere perché "we are AC Milan".
Dimenticando che invece, loro sono nati per soffrire, per essere presi per il culo...per essere inferiori....da sempre..... :ghigno
Hai descritto perfettamente il profilo del milanista medio.

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